Giovedì 18 dicembre alle 15.25 su Rai 3 andrà in onda la seconda puntata de “Il Paese della biodiversità”, il programma itinerante di divulgazione scientifica in sei tappe del National Biodiversity Future Center (NBFC) – primo centro di ricerca nazionale sulla biodiversità finanziato dal PNRR-Next Generation Eu – in collaborazione con Rai Cultura.
Questa seconda tappa condurrà alla scoperta della biodiversità del Lazio. A guidare il pubblico attraverso le meraviglie della regione saranno i ricercatori del Centro per la Biodiversità Marco Faimali, ecologo marino del CNR e Massimo Labra, direttore scientifico NBFC, insieme alla giornalista Marita Langella.
Lo zoologo Carlo Rondinini guiderà gli spettatori all’interno del Bioparco di Roma, un prezioso giardino zoologico dedicato alla conservazione delle specie a rischio, dove si trovano animali che non arrivano da catture. Il Bioparco ha la cura di ricostruire gli habitat di origine degli animali che ospita e ha un forte valore educativo e scientifico.
Un altro laboratorio a cielo aperto sorge inaspettatamente nel cuore del giardino di Castel Porziano, la tenuta estiva del Presidente della Repubblica. A guidare in questa esplorazione saranno il direttore dell’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri – IRET CNR, Carlo Calfapietra, il docente di Selvicoltura ed Ecofisiologia forestale all’Università della Tuscia, Giuseppe Scarascia Mugnozza, insieme a Giulia Bonella a capo del Servizio Tenuta Presidenziale di Castel Porziano.
Non tutti sanno che gli iconici chirotteri – ovvero gli pipistrelli – sono un elemento chiave della biodiversità, con oltre 1400 specie che ricoprono ruoli ecologici vitali come predatori di insetti, impollinatori e dispersori di semi. Per tutelarli, è importante realizzare corridoi verdi anche nelle città, corridoi fondamentali, in verità, per tutta la biodiversità urbana. Luca Campone, docente di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Bicocca di Milano, chimico nutraceutico, illustrerà come utilizza la sua stampante 3D per realizzare nidi e tane molto speciali. Infatti, grazie a sonde e microcamere, questi rifugi per animali diventano vere e proprie piccole stazioni di monitoraggio.


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